Nonostante molte aziende industriali (o più in generale B2B) lavorino alacremente per ottimizzare il proprio sito web per i motori di ricerca (SEO), spesso faticano a vedere le loro pagine tra i primi risultati. Un ingrediente spesso mancante che può fare la differenza è la link building.
In ambito SEO, il backlinking non è altro che l’inserimento di link in un sito web terzo che puntano al nostro dominio e quindi portano traffico. Semplificando un po’ il concetto, quando un’azienda raggiunge un buon numero di questi collegamenti su un dato argomento, viene considerata autorevole, qualità particolarmente apprezzata nei mercati B2B che per loro natura premiano la competenza. Grazie ai loro algoritmi, i motori di ricerca notano questi pattern e li considerano un segno di buona reputazione. Come conseguenza premiano l’autore posizionando il contenuto più in alto nelle pagine dei risultati ricerca, la cosiddetta SERP (Search Engine Results Pages), tendenzialmente aumentandone il traffico.
La presenza di backlink è uno dei parametri principali per i motori di ricerca, quindi è una componente essenziale di qualsiasi strategia SEO. Sapevi che ben il 91% di tutti i siti non riceve mai traffico organico da Google? Uno dei motivi principali è la mancanza di backlink, il ché rende una larga fetta di siti web dipendenti dalle pubblicità a pagamento per aumentare i visitatori al proprio sito.
In questo articolo approfondiremo tutto quello che c’è da sapere sui backlink e su come questi costituiscano una parte fondamentale della tua strategia SEO off-page.
La differenza tra SEO on-site e off-site
L’ottimizzazione per i motori di ricerca può essere classificata in due modi diversi: SEO on-site e off-site. Molte aziende B2B si limitano ad inserire parole chiave all’interno dei contenuti del proprio sito web e ad agire sull’ottimizzazione degli elementi SEO del sito, dagli “alt text” delle immagini, alle URL, ai meta title, ecc. La presenza di questi elementi aiuta i motori di ricerca a capire l’argomento trattato nella pagina, se risponde efficacemente all’intento di ricerca dell’utente e se di conseguenza merita un buon posizionamento tra i risultati.
Questi interventi che si concentrano all’interno del “perimetro” del sito web sono la cosiddetta ottimizzazione on-site, che essendo sotto il completo controllo del proprietario del sito spesso riceve un’attenzione maggiore.
Tuttavia, se parliamo di SEO in termini più ampi, questa non basta. Come nella vita reale, per acquisire autorevolezza senza essere autoreferenziali è buona cosa essere citati da fonti esterne. In ambito SEO si ottiene questo effetto “raccomandazione” attraverso link al nostro sito provenienti da fonti esterne. Qui entra in gioco la SEO off-site.
Quindi, come dice anche il nome, le pratiche “off-site” riguardano tutto ciò che avviene al di fuori del proprio sito web. Un esempio di approccio off-site è il backlinking, che è come sei altri siti si facessero garanti per la nostra reputazione online. Naturalmente, per massimizzare l’efficacia, è necessario inserire questi link con attenzione, assicurandosi che i collegamenti al nostro dominio provengano da siti di buona qualità, per aiutarci ad aumentare la nostra autorevolezza.
Sia le pratiche SEO on-site sia quelle off-site sono utili. Infatti, una buona strategia aziendale, che miri a rafforzare la reputazione del brand, dovrebbe sempre includerle entrambe.
Backlink buoni vs backlink cattivi
Non tutti i backlink producono però gli stessi risultati, è quindi importante discernere quelli buoni da quelli cattivi prima di utilizzarli in una strategia SEO. Infatti, la qualità dei backlink determina pesantemente il livello di efficacia di una strategia B2B che miri ad incrementare il traffico proveniente dai mercati industriali. Negli anni, molti hanno interpretato questa pratica come l’inserimento del maggior numero di link nel maggior numero di pagine esterne possibili. Tuttavia, questo modus operandi ti si potrebbe ritorcere contro non contribuendo al buon posizionamento del tuo sito. Non è un caso che si ritenga che il 95% delle penalizzazioni inferte da Google siano legate a siti web con troppi backlink di bassa qualità.
I backlink “buoni” provengono da domini attinenti all’argomento trattato all’interno del tuo sito web, considerati autorevoli e con un volume di traffico elevato. Inserire collegamenti provenienti da domini autorevoli e affidabili, ti aiuterà a posizionarti come autorevole e affidabile all’interno del tuo settore industriale, guadagnandoti la fiducia dei motori di ricerca e scalandone le classifiche.
Come azienda B2B, ciò che dovresti fare è acquisire backlink da siti appartenenti ad una nicchia in linea con la tua attività o da siti che si rivolgono alla tua zona geografica. Siti autorevoli che soddisfano questi criteri sono candidati ideali a cui rivolgersi per dei buoni backlink.
I link “cattivi” non sono conformi alle linee guida di Google, provengono da siti di bassa qualità o non correlati, oppure sono ottenuti utilizzando tecniche dubbie come quelle a pagamento o le link farm (fabbriche di link), ovvero un gruppo di siti web che si collegano tra loro allo scopo di aumentare il proprio posizionamento organico. Nel migliore dei casi i backlink cattivi possono semplicemente avere un effetto nullo per il tuo sito, nel peggiore invece possono arrivare a danneggiarne gravemente il tuo posizionamento. Infatti, se Google o altri motori di ricerca notano che un sito riceve molti backlink cattivi, potrebbero penalizzarlo o addirittura rimuoverlo del tutto dalla SERP.
Creare backlink verso il tuo sito
Ora che hai capito il valore del backlinking nella SEO, è il momento di iniziare a costruire una rete di link con siti autorevoli che ti aiuteranno a costruire la tua reputazione online nei mercati B2B industriali.
Il primo passo è iniziare a produrre contenuti utili e di buona qualità. Creando contenuti rilevanti che gli utenti reputino di effettivo interesse, aumentano le chance che altri siti web inseriscano volontariamente collegamenti dalla loro pagina alla tua.
Usa i tuoi contenuti come un’opportunità di conversazione sui social. La link building parte dal network e dalle relazioni.
Condividi know-how. Ad esempio, white paper e articoli specifici per il tuo mercato sono entrambi validi strumenti per dimostrare competenza e per venire citati (backlink) dagli altri qualora ritenuti utili.
Ci sono anche altre possibilità. Considera l’idea di contattare siti autorevoli e offriti di scrivere un post sul loro blog che rimandi al tuo sito.
Individua le personalità di spicco del tuo settore con cui intessere una relazione, che si tratti di testare i tuoi prodotti o servizi o di creare una partnership commerciale. Ricordati poi di verificare che ogni contenuto che ti riguarda abbia un link che rimanda al tuo sito.
Considera collaborazioni con blog online per offrire case history o commenti come esperto su trend del tuo settore; sono tutte opportunità che ti permetteranno di ricevere collegamenti al tuo sito.
Come azienda, potresti considerare l’attività di SEO off-site troppo dispendiosa in termini di tempo. La buona notizia è che puoi contattare delle agenzie specializzate che ti aiutino in questa attività. TUNE IND, ad esempio, chiede solo una veloce chiacchierata iniziale per poi farsi carico in toto delle operazioni più onerose in termini di tempo, come la creazione dei contenuti e la loro distribuzione. In questo modo potrai concentrarti sulle attività principali del tuo lavoro e delegare queste attività di promozione.
Come controllare i backlink al tuo sito
Puoi avere una chiara panoramica dei tuoi backlink attraverso diversi strumenti. Google Search Console è un ottimo punto di partenza. È uno strumento gratuito che offre dati utili a chi si occupa della gestione del sito per capirne i volumi di ricerca e le prestazioni. La piattaforma mostra tutte le metriche principali, dalle pagine, ai siti più linkati e molto altro, offrendo un report completo che permette di farsi un’idea sullo stato dell’arte della strategia di link building e di come potrebbe migliorare in futuro.
In alternativa, puoi usare strumenti ancora più evoluti, come Ahrefs o SEMrush, per controllare i link che puntano al tuo sito. Chiaramente questo è utile anche per valutare i backlink dei concorrenti, che ti possono dare spunti preziosi per migliorare le tue strategie SEO e portare più traffico al tuo sito.
Conclusioni
La creazione di backlink è un elemento chiave per qualsiasi strategia SEO. Ti consente di diversificare gli sforzi nell’ottimizzazione per i motori di ricerca attraverso le attività off-site, così da posizionarti come fonte autorevole agli occhi di Google.
Sebbene un approccio off-site possa sembrare più impegnativo rispetto ai tuoi sforzi on-site, il gioco vale la candela. Ricordati però che la costruzione di backlink aiuta a migliorare la tua SEO nel lungo periodo, quindi la costanza è un fattore chiave nel successo di questa attività.
Non solo una forte strategia di link building ti aiuterà a trovare nuove opportunità per collegare il tuo sito, ma è anche un ottimo modo per fare networking all’interno del tuo settore e costruirti una reputazione offline e online.